L’ovodonazione è una tecnica di fecondazione assistita di tipo eterologo che prevede la donazione di ovociti da una donna ad un’altra.
Indicazioni
L’ovodonazione è indicata per i seguenti gruppi:
1. Donne con disfunzione ovarica congenita (esaurimento ovarico o menopausa precoce) o acquisita (asportazione totale o parziale delle ovaie).
2. Donne con regolare funzione ovarica che non possono utilizzare i propri ovociti o per la cattiva qualità degli stessi o per malattie ereditarie trasmissibili alla prole.
3. Donne con insuccessi ripetuti di fecondazione in vitro per :
•Bassa risposta alla stimolazione ovarica
•Fecondazione non ottenuta in ripetuti cicli Fivet/ICSI
•Impianto di embrioni non riuscito in ripetuti cicli Fivet/ICSI
4. Donne con ovaie inaccessibili per il recupero di ovociti, aborti ripetuti o donne oltre i 40 anni con probabilità di gestazione molto scarse (es. FSH> 20 mUI/ml, AMH < 1ng/ml) o alto rischio di Sindrome di Down, ecc…
Procedimento
Si realizza essenzialmente in tre fasi:
1. Nella prima fase la donatrice si sottopone al trattamento ormonale tipico della fecondazione in vitro, che ha lo scopo di stimolare la maturazione di parecchi ovociti.
2. Gli ovociti vengono poi raccolti e fecondati in vitro.
3. Infine, uno o più degli embrioni così ottenuti vengono trasferiti nell’utero della ricevente. Se gli embrioni sono numerosi, alcuni possono essere congelati per un uso futuro.
Nelle settimane precedenti al trasferimento di embrioni, la ricevente deve seguire anch’essa un blando protocollo ormonale (estrogeni per via orale o transdermica), al fine di preparare l’utero a ricevere gli embrioni.
È importante distinguere tra i due diversi scenari in cui può avvenire l’ovodonazione:
1. Il primo è quello dell’ovodonazione “piena”, in cui la donatrice cede tutti gli ovociti prodotti in seguito alle stimolazioni ormonali.
2. Il secondo è quello dell’egg sharing (condivisione di ovociti), in cui una donna che si sottopone al trattamento in vista di una fecondazione in vitro destinata a sé stessa, cede soltanto una parte degli ovociti, in genere la metà.
Nel primo caso le donatrici sono usualmente donne giovani e con ottimi livelli di fertilità, e la qualità dei loro ovociti assicura alte possibilità di successo e bassi rischi di aborto. Questi vantaggi non ci sono, in genere, nell’egg sharing, ed anche il numero limitato di ovociti non aiuta, per cui i tassi di successo sono inferiori.
Alcune pazienti possono optare per l’uso degli ovociti di una familiare, di solito una sorella più giovane.
Diffusione
L’ovodonazione è stata praticata per la prima volta nel 1983. In Europa l’ovodonazione è regolamentata dalle leggi sulla fecondazione assistita, che a volte la proibiscono del tutto, come in Italia e in Svizzera. Ciò ha contribuito al fenomeno del turismo riproduttivo, in quanto la pratica dell’ovodonazione si è concentrata nei paesi con leggi meno restrittive, principalmente in Spagna, e in misura minore in Grecia, Ucraina, Russia e Cipro, e altri paesi dell’est.
Risultati
Il tasso medio di gravidanza per transfer di embrioni da ovodonazione è quasi del 60% (37% per embrione) con 32% di gravidanze gemellari.
La probabilità di gravidanza raggiunge il 90% entro 4 tentativi di transfer.